La civiltà dei bergamini
Con questa sua originale e sorprendente ricerca sui bergamini o malghesi Michele Corti apre una pagina che era sin qui ben poco conosciuta anche al pubblico più attento e interessato alla riscoperta della storia e delle civiltà delle Alpi […].
Se sono sfuggiti, ovvero sono stati sottovalutati da tanti studiosi della società e dell’economia pre-industriale, ciò si deve al fatto che non rientravano negli schemi della scienza economica e sociale dei secoli XIX e XX, tutta legata all’idea che, nel bene e nel male, prima e al di fuori dell’industrializzazione contassero soltanto la volontà padronale e la proprietà terriera. Alla base delle imprese zootecniche e casearie dei bergamini, grandi allevatori e produttori di formaggi, c’erano invece in primo luogo la solidarietà familiare, un capitale mobile, il bestiame, e il patrimonio immateriale costituito da una competenza tecnica in campo caseario custodita e tramandata in famiglia […].
Con i loro stagionali spostamenti dalle Alpi alle pianure, e anche con i frequenti cambi di luogo delle loro soste invernali in bassa quota, i bergamini sono stati un fattore di relazione tra la società delle terre alte e quelle delle pianure, facilitando così scambi di idee e di esperienze.
Robi Ronza